«Io non appartengo alla sinistra ingenua», Federico Rampini intervista Slavoj Žižek

«Mi vergogno a chiederlo, ma adesso avrei proprio bisogno di zucchero, zucchero puro». Sfido io! È da un’ora che Slavoj Žižek sta seduto davanti a me, nel mio ufficio su Broadway, e praticamente non ha ripreso il fiato. «I francesi mi chiamano scherzosamente Fidel Castro, perché se sono un po’ giù di forma parlo tre ore senza interruzione, altrimenti vado avanti per cinque ore». È un fiume in piena, un ciclone, una forza della natura. Ha il senso della battuta, mi provoca osservando che «i giornalisti più bravi sono quelli capaci di farmi dire l’esatto contrario di quel che penso, ma senza cambiare una sola sillaba delle mie parole».

Sfodera un sarcasmo pungente, soprattutto quando osserva con distacco la propria vicenda personale e politica: «Quando c’era il comunismo in Jugoslavia mi mettevano al bando dicendo che non ero comunista. Oggi gli stessi comandano in Slovenia, dopo aver cambiato casacca, e a questo punto mi accusano di essere comunista». Passa in rassegna tutti i libri sulla Cina che vede sugli scaffali della mia biblioteca, e d’improvviso vuole sapere se, tra le star del cinema femminile, trovo più sexy Gong Li o Zhang Ziyi. Eccolo qui davanti a me, larger than life (più grande della vita) come direbbero gli americani, l’enfant terrible della filosofia contemporanea Slavoj Žižek. Leggi il seguito di questo post »


«Organi senza corpi» di Slavoj Žižek

In Organi senza corpi Slavoj Žižek prende spunto dal lavoro del filosofo francese Gilles Deleuze per una vivace inchiesta nei regni della politica radicale, della filosofia, del cinema e della psicoanalisi. In questo lavoro deliziosamente polemico, Žižek si muove intorno ad alcuni concetti di Deleuze per esplorare gli organi senza corpi in film come Fight Club e nelle opere di Hitchcock. L’autore mostra come non solo l’ideologia non è morta, ma come è possibile comprendere e spiegare complessi fenomeni sociali partendo dalla produzione cinematografica o dalla cosiddetta popular culture.

Con energia brillante e argomentazioni coraggiose, Žižek si propone di ripristinare un Deleuze più vero, più radicale di quello che pensavamo di conoscere. Leggi il seguito di questo post »


«La ricerca del senso: sviluppo di una filosofia del pluralismo» di Tariq Ramandan

La ricerca del senso: sviluppo di una filosofia del pluralismo di Tariq Ramadan propone al lettore un viaggio verso l’oceano profondo delle tradizioni spirituali, religiose e laiche. Lungo il percorso l’autore esplora temi di grande attualità come: fede e ragione, emozioni e spiritualità, tradizione e modernità, libertà e uguaglianza, universalità e civiltà. Ramadan sottolinea l’urgenza di un dialogo profondo e significativo che vada oltre una convivenza tollerante e che porti al rispetto reciproco.

La fede è un aspetto essenziale della vita umana e tutte le fedi incarnano ideali simili. La società deve quindi rispettare tutte le tradizioni religiose e culturali, capire la diversità dei punti di vista e l’essenza della loro somiglianza superando gli steccati che dividono religioni e culture

Un libro intelligente e penetrante che tratta in modo diretto argomenti di importanza globale che non possono più essere taciuti. Leggi il seguito di questo post »


«Il significato del Magreb», AA.VV.

È ancora difficile dire quale sia l’esatto significato del Magreb, ma una cosa è chiara già adesso: i giovani in Tunisia hanno lanciato una serie di ribellioni popolari che si sono diffuse come una marea in nord Africa e nel Medio Oriente, dimostrando di non voler fare una semplice rivolta ma di voler iniziare una vera e propria lotta per la democrazia. L’Occidente, invece, che ha predicato per anni la necessità di portare la democrazia in tutto il mondo ha spesso sostenuto apertamente i regimi editoriali.

Anche se molti credevano che il Magreb fosse solo una rivolta spontanea e non organizzata che si sarebbe spenta presto, la resistenza dei giovani arabi indica la strada per un cambiamento che potrebbe risvegliare dal proprio torpore l’Europa. In tutto il mondo, dalle barricate di Atene alle proteste di massa a Londra, sono nate nuove pratiche di emancipazione che, nonostante la distanza geografica e alcune differenze culturali, hanno un denominatore comune. Leggi il seguito di questo post »


Voland lancia una nuova collana: Latitudini, la saggistica che guarda lontano

Voland, la casa editrice romana che ha portato al successo in Italia autori come Amélie Nothomb, José Ovejero e Philippe Djian, presenta Latitudini, una nuova collana dedicata alla saggistica.

Latitudini in linea con il progetto editoriale della casa editrice Voland – portare in Italia autori stranieri di qualità – propone libri che spaziano dalla filosofia alla geopolitica, all’antropologia, andando a comporre un percorso critico che non conosce dogane né limiti territoriali.

Così giovane e così saggia, la nuova nata di via del Boschetto non ha paura di dimostrare il proprio valore pubblicando autori del calibro di Slavoj Žižek, Tariq Ramadan, Noam Chomsky.

Tra grandi classici, come Organi senza corpo di Slavoj Žižek, e novità assolute, Latitudini nel 2012 – a partire da gennaio – porterà in libreria i suoi primi 10 titoli. Leggi il seguito di questo post »